_DSC0049 (2)L’ultima giornata di Terza categoria del girone di Chiavari, fissata per il giorno Sabato 12 Aprile 2014, ha combinato l’addio di due personalità eccellenti del panorama del calcio locale.

In quel di Lavagna, al termine della gara di campionato tra Arenelle e Entella, l’arbitro della sezione di Chiavari, Piero Grondona e Attilio Schiaffino, presidente nonchè difensore del club di Cavi, l’Arenelle, hanno appes rispettivamente il fischietto e le scarpe al chiodo.
La coincidenza dei due addii sullo stesso campo non è stata casuale: la Sezione di Chiavari, infatti, saputa della festa per Attilio Schiaffino, che resterà comunque dirigente nell’Arenelle, ha designato proprio Grondona per la sua ultima direzione di gara.

Piero Grondona, dopo 30 anni di arbitraggio e circa 1500 gare dirette, deve appendere cartellini e taccuino al chiodo nel rispetto delle regole dell’Associazione:
«Mi mancherà molto arbitrare e prevedo domeniche tristi senza fischietto. Oggi nel pre-partita ero piuttosto emozionato, ma una volta entrato in campo mi sono comportato come al solito e cioè penso esclusivamente al match.
Avrei voluto che questo addio fosse il più lontano possibile, ma gli anni corrono e ci si deve adeguare.

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Il mestiere di arbitro per me era un hobby, un passatempo, ma soprattutto una distrazione che mi permetteva di non pensare al lavoro, ai problemi, alla vita di tutti di giorni.

Ricordo ancora con un po’ di malinconia la prima partita arbitrata: il 4 Marzo 1984 al Macera di Rapallo l’incontro tra gli Esordienti del Rapallo San Desiderio e quelli della Calvarese, terminata sul risultato di zero a zero.
E’ stato mio fratello Gianluigi a convincermi a diventare arbitro e ora seguirò le sue orme diventando Osservatore.

Riguardo le leggende che circolano su di me sul fatto che nel week-end girassi spesso con la borsa da arbitro nel caso avessi dovuto sostituire all’ultimo un collega sono vere: in media succedeva quindici volte a stagione e quest’anno ben sei volte, l’ultima precisamente la scorsa settimana, ma ripeto, per era un piacere».

Grazie di tutto grande PIERO !!