Riunione come ormai numerosi ospiti ci hanno abituato a fare, strutturata nel seguente modo: prima parte riservata a una presentazione introduttiva sull’argomento trattato, seconda parte dedicata alla visione di filmati, decisione tecnica e decisione disciplinare, così come avviene sul terreno di gioco ogni weekend.
L’ospite della RTO, Claudio Gavillucci, associato della sezione di Latina in forza alla CAN A, viene introdotto al numeroso pubblico, tra cui tanti giovani degli ultimi corsi arbitro, dal Presidente di sezione.
Una riunione focalizzata soprattutto sull’importanza della concentrazione di un arbitro, che non deve mai mancare in nessun aspetto della sua preparazione alla gara, ma anzi deve essere sempre costante, dall’allenamento nella settimana precedente alla gara fino al triplice fischio: «solo in questo modo tutti gli “agenti esterni” che potrebbero distrarci o condurci all’errore potranno essere eliminati.»
Gavillucci nella premessa al suo intervento si è rivolto alla folta platea comunicando che avrebbe tenuto una piccola lezione sugli errori arbitrali, analizzando alcuni filmati di partite della serie cadetta. Ben presto si è notato che gli errori visionati analizzati e criticati costruttivamente avevano per protagonista lo stesso Gavillucci che con modestia ha messo a disposizione di tutti momenti di riflessione importanti.
Nella sua lezione il collega laziale ha fatto comprendere ai giovani che il segreto per migliorasi è ammettere i propri errori, analizzarli e metabolizzarli di modo che non si ripetano e possano fungere da base per costruire una solida esperienza in una attività sportiva che necessita di limitare il più possibile la fallibilità umana, aggiungendo che nell’attività arbitrale gli obiettivi più ardui e lontani possono essere raggiunti da tutti ma è essenziale che si lavori su se stessi con serietà e professionalità.
I colleghi del settore giovanile, in particolare, hanno colto la preziosa occasione per chiarire una serie di situazioni di cui, spesso, non si conoscono gli aspetti perché riferiti al particolare rapporto tra arbitro, assistente e quarto uomo. Claudio si è posto con la massima cordialità e serietà rispetto a questioni fondamentali come il rispetto del regolamento, il modo di comportarsi con i dirigenti e calciatori, e la necessaria concentrazione che deve essere presente sin dal momento della designazione.
Resta inteso che alla preparazione tecnica, come sostenuto da Gavillucci, va abbinata la necessaria preparazione atletico-tattica. Proprio nel merito della tattica, l’arbitro deve riuscire ad adeguarsi alle sue variazioni che sono sempre più veloci negli ultimi tempi; “approfondire e conoscere” il modo di giocare di una squadra diventa un elemento che consente all’arbitro di migliorarne lo spostamento sul terreno di gioco e lo stesso approccio alla gara.