Al Centro Tecnico di Coverciano ha preso il via il raduno “Talent & Mentor 2019”. Sono oramai diversi anni che l’Associazione Italiana Arbitri, tramite il Settore Tecnico, porta avanti questo progetto per formare al meglio dei giovani talenti che saranno i futuri “arbitri di Serie A”.

Il nostro associato in forza al CRA Leonardo Ravera, nella stessa settimana del suo esordio in Eccellenza, ha avuto la grande fortuna di potere partecipare a questo importantissimo meeting che nel corso degli ultimi anni ha dato tante soddisfazioni anche ad altri chiavaresi, tra cui Federico Tassano, Alessandro Mazzoni, Davide Gambino e Ruggero Repetto.

Ecco di seguito il suo pensiero riguardo quella emozionante due giorni trascorsa in terre Toscane

Come è stata l’esperienza a Coverciano in generale? Cosa ti è rimasto?

L’esperienza a Coverciano è stata incredibile, indimenticabile, ha sicuramente lasciato il segno dentro di me, dando anche modo di sentirmi parte di un gruppo e di trovare nuovi amici con la mia stessa passione. 

Quali sono state le differenze che hai notato rispetto al raduno CRA?

Non ho rilevato grandi differenze nel modo in cui il raduno viene impostato, ho trovato però i miei colleghi, provenienti da tutta Italia, più seri, precisi e motivati. Ho dovuto fare molta più fatica di loro  per riuscire a rispettare le tempistiche dell’organizzazione.

Due parole sulla tua attuale stagione e su come questa esperienza da Talent l’ha cambiata

La mia stagione è partita discretamente, anche se con qualche prestazione non del tutto eccellente.
Essere Talent mi motiva e mi fa sentire più responsabile delle mie azioni!
Devo essere di buon esempio per  tutti quei ragazzi che avranno “la fortuna” di meritarsi di essere al mio posto nei prossimi anni e verso tutti i giovani della mia sezione.
Guardo alla seconda metà del campionato sereno e con la voglia di fare sempre meglio!

Questi due giorni sono il punto finale di un percorso di raduni, riservati a giovani arbitri, che nel corso dei mesi precedenti ha riunito a Coverciano i migliori talenti dell’arbitraggio femminile, degli assistenti e degli arbitri del Calcio a 5. Il Progetto “Talent & Mentor” supportato e coordinato direttamente dalla UEFA è uno di punti maggiormente qualificanti dell’intera attività di formazione dell’Associazione Italiana Arbitri.
I centosei giovani arbitri (Talent) sono selezionati direttamente dalle varie regioni d’Italia e sono seguiti durante la loro stagione da un gruppo di 28 formatori (Mentor) che li guidano e li consigliano nel loro percorso di crescita. Questi due giorni di raduno a Coverciano sono funzionali ad una verifica del lavoro fin qui svolto e rivestono altresì particolare importanza per gettare le basi del lavoro che sarà svolto nei prossimi mesi.
Nell’aprire il raduno il Responsabile del Settore Tecnico Alfredo Trentalange ha invitato i Talent ed i Mentor ad essere curiosi e desiderosi di imparare “ Avete la fortuna di trovarvi in un ambiente ricco di storia e di fascino, questo è il luogo in cui si sono formate generazioni di arbitri”. Nella prima parte del pomeriggio sotto la direzione del Professor Vincenzo Gualtieri, Davide Ammannati e Marco Ladisa sono stati svolti i test atletici che, nel complesso, hanno fornito indicazioni certamente confortanti sul grado di preparazione ed allenamento dei giovani arbitri. Al rientro in aula i ragazzi hanno ricevuto la graditissima visita dell’assistente internazionale Lorenzo Manganelli. “Ho iniziato ad arbitrare – ha detto Manganelli – ancor prima di fare il corso. Andavo alla partita con mio babbo e dentro di me anticipavo il fischio dell’arbitro e nella mia esperienza arbitrale mi sono sempre sforzato di essere ancora come quel bambino”.
Seguita ed appassionata è stata la relazione svolta da Francesco Bianchi, formatore della UEFA, osservatore arbitrale internazionale e coordinatore, per la UEFA, del progetto Talent e Mentor. Bianchi ha approfondito con i ragazzi alcuni aspetti relativi alla regola 12. “A livello concettuale – ha detto Bianchi- alcune situazioni, alcuni episodi, possono anche apparire non chiare, non definite. Questo concetto, questa lettura va bene sui libri, ma non su terreno di giuoco. In campo è necessario avere e trasmettere certezze”. Un altro caposaldo dell’arbitraggio moderno, per Bianchi, è l’uniformità valutativa che viene definita “una qualità imprescindibile”. Dalla teoria ai fatti. Bianchi ha mostrato ai ragazzi una serie di filmati dopo i quali i ragazzi indicavano il corretto provvedimento disciplinare alzando all’unisono i cartellini. “In campo – ha concluso Bianchi – dobbiamo tutelare sempre l’incolumità fisica dei calciatori”. I lavori della prima giornata si sono conclusi con l’avvio dei lavori di gruppo coordinati dalla responsabile del Progetto Talent & Mentor Katia Senesi. Nei giorni antecedenti al raduno di Coverciano il Settore Tecnico aveva infatti inviato ai ragazzi una serie di video situazioni allo scopo di favorire lo scambio di informazioni ed opinioni. “Lo scopo di questo lavoro – ha detto Trentalange – è quello di favorire il confronto“ .