Giovedì 22 Ottobre 2015 si è tenuta la terza delle riunioni programmate con relatori i giovani associati in forza agli OTN.

Introduzione del Vice-Presidente che fornisce alcune notizie sezionali riguardanti le ultime settimane; da inoltre notizia dei recenti e imminenti esordi per quanto riguarda le categorie designate dall’OTS

Relatore della serata, è stato Nicola Costa, rappresentante chiavarese di spicco alla CAI.

RTO 22.10.15-3Tra gli argomenti trattati troviamo la necessità di preparare al meglio la gara, per andare in campo tranquilli e “grintosi”, la corretta notifica dei provvedimenti disciplinari, la fluidità del gioco che tutti allo stadio si aspettano di vedere, qualche posizionamento problematico sui calci di punizione e della necessità di rimanere sempre umili nell’esercizio del ruolo, perché la strada è ancora lunga e difficile.

RTO 22.10.15-1Si è parlato di come le squadre cerchino di costruire il gioco e di come capirlo diventi necessario per non trovarsi impreparati davanti ad un “inserimento delle punte”, ad una “spizzata dell’attaccante”, o davanti ad uno schema su calcio piazzato. Grazie ad alcuni filmati, si sono analizzati i movimenti delle difese e degli attaccanti in relazione al “pallone coperto” o “scoperto”, che possono apparire ad un’analisi superficiale elementi inutili per un arbitro, ma che in realtà risultano indispensabili da conoscere per anticipare il più possibile le giocate, intuendo lo sviluppo del gioco ed anticipando i movimenti con lo spostamento ed il posizionamento più idonei.

Riunione quindi come sempre suddivisa in due parti, la prima teorica e la seconda didattico-formativa, che ha previsto la visione di filmati di varia natura e genere. Proprio in questa seconda parte sono stati resi partecipi i più giovani e freschi di corso presenti in sala, che sono stati interpellati uno ad uno, riguardo i provvedimenti e decisioni da adottare per le situazioni viste in filmato.

In chiusura viene ricordato il concetto che è alla base dell’arbitraggio: “Per raggiungere l’obiettivo, ovvero per portare al termine nel migliore dei modi una gara, bisogna fare le cose con semplicità e serenità, senza inventarsi nulla